Russia - U.R.S.S.
Storia dei francobolli.
Mosca e San Pietroburgo hanno visto circolare i primissimi francobolli di un paese che sarebbe cambiato a seguito della nascita dell'impero sovietico. I primi francobolli (1845) non si trattavano di veri e semplici valori da apporre sui dispacci, bensì di "carte postali", cioé di fogli sui quali venivano impressi appositi timbri di convalida. Dapprima utilizzate nel solo ambito delle due grandi città, queste carte postali vennero impieate nell'intero territorio dell'impero russo cominciare dal 1848. Tuttavia bisognò aspettare fino al 1857 per vedere l'emissione del primo francobollo: il 10 copechi bruno e blu con l'aquila a due teste dei Romanov impressa in rilievo, su carta filigranata contrassegnata dal numero 1, quello del decimo del suo valore facciale.
Il francobollo venne emesso il primo giorno dell'anno della Russia imperiale (naturalmente considerato secondo il calendario giuliano), data corrispondente al 13 gennaio del calendario gregoriano, adottato dai paesi dell'occidente.
Nel 1858 vennero emesse altre due serie di 3 valori ciascuna. I francobolli della seconda serie, come quelli di tutte le emissioni seguite fino al 1875, vennero stampati con colori così deboli da sciogliersi al contatto con l'acqua, per cui è opportuno che non vengano mai staccati dalle buste che affrancano.
L'anno 1864 portò due innovazioni fondamentali nell'organizzazione delle poste imperiali. Innanzi tutto, a cominciare dal mese di giugno, i francobolli e le carte postali furono ammessi anche per l'affrancatura della posta destinata all'estero. Successivamente, poste ausiliarie regionali, gli zemtvos, furono istituite nelle province centrali e oientali della Russia per sopperire alle lacune della posta imperiale che, in realtà, serviva soltanto le città più importanti. Grazie a nuove organizzazioni regionali, con stazioni di cambio, l'inoltro della posta fu messo in grado di raggiungere anche i piccoli villaggi. Furono istituiti trecentoquarantacinque uffici postali, ognuno operante nell'ambito del proprio distretto con diritto di emissione, il che consentiva loro di coprire le spese di distribuzione. Centosessantadue uffici emisero francobolli propri, per un numero di 2500 tipi, secondo la catalogazione che è stato possibile stabilire.
La posta imperiale si sviluppò ed elimiò gli uffici regionali a mano a mano che nascevano nuove dipendenze. Nel 1917 ne restavano soltanto una quarantina, quando il vecchio regime venne travolto e la rivoluzione li sopresse. Nel 1905 furono emessi due francobolli che differivano dal consueto soggetto delle insegne imperiali, presentando una serie di monumenti, e nel 1913 apparvero i ritratti di tutti i Romanov, in occasione del tricentenario dell'avvento della dinastia.
Nel 1917, sotto il governo provvisorio della rivoluzione, i ritratti, riuniti in quartine, vennero soprastampati con un berretto frigio rosso su due spade incrociate e altri simboli con una legenda di tre parole significative: "Libertà, eguaglianza, fraternità". I francobolli con i ritratti vennero ripresi ufficialmente nel 1918-19 con un'iscrizione sul verso che attribuiva loro "corso legale come la moneta di rame".
La Repubblica Socalista Federativa Sovietica, instaurata nel 1918, emise francobolli con i simboli della rivoluzione: catene spezzate da una spada sullo sfondo del sole nascente, poi, nel 1921, sempre sotto il sole, l'incudine e il martello e il celebre emblema diventato nazionale: la falce e il martello. Nel 1923 l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (U.R.S.S.) emise la sua prima serie a celebrazione dei lavori dei campi per l'esposizione agricola di Mosca. Da allora, e insieme ai fancobolli consacrati alla propaganda politica, apparvero migliaia di emissioni per rispecchiare i tanti volti di una grande potenza costituita da molti popoli ricchi di culture diverse e dalle tradizioni più varie.
Tra le innumerevoli commemorazioni dei primi dieci anni dell'U.R.S.S. si distinguono sei temi principali trattati in diverse maniere, sempre nello stile ufficiale: Lenin, la sua vita e la sua opera, sommosse e rivoluzione, grandezza dell'U.R.S.S., lavoratori, grandi settori economici e gioventù.
A Lenin nell'arco di dieci anni furono dedicate dodici emissioni, la maggior parte delle quali con valori diversi: la prima effige apparve nel 1924, in occasione della sua morte: raffigurato in nero al centro di un riquadro rosso, apparve su otto valori correnti.
Altre undici serie celebrarono successivamente l'eroe sovietico: una nuova effige nell'anniversario della sua morte nel 1925; nel 1926 il suo ritratto in età infantile a beneficio dell'infanzia abbandonata; nel 1927 la sua vettura scortata da soldati per i dieci anni della rivoluzione d'ottobre; l'arrivo in Russia e il suo messaggio ai popoli nel 1932, il suo mausoleo nel 1934 e, per concludere, in quello stesso anno, una serie di sei valori intitolati "Dieci anni senza Lenin".
Sommosse e rivoluzione furono commemorate nel 1925con una serie di sei valori dedicati ai "cento anni della rivoluzione di dicembre e ai vent'anni della sommossa del 1905", nel corso della quale ebbe luogo un memorabile corteo di dipendenti delle poste in sciopero. Cinque anni dopo, nel 1930, i ventiinque anni della sommossa popolare furono ricordati con l'emissione di re francobolli che raffiguravano rispettivamente l'incrociatore Potemkin, diventato celebre per la rivolta del suo equipaggio, una barricata difesa da rivoluzionari e la bandiera rossa sulla barricata di Presnja.
La vastità dell'U.R.S.S. venne celebrata per la prima volta nel 1927 con un francobollo di grande formato che mostrava su una carta geografica l'immensa distesa del territorio nazionale, i cui confini vanno dal Golfo i Finlandia all'Oceano Pacifico. Succesivamente, nel 1933, una serie detta "etnografica" rappresentò, su ventuno valori, i diversi popoli delle repubbliche sovietiche.