Egitto - Egypt
Storia dei francobolli.
I primi francobolli egiziani furono emessi dal governo del Khedivé Ismail nel 1866. Si trattava di una serie di sette valori, tutti con motivi di arabeschi finemente cesellati, con legende soprastampate (nome del Paese e valore facciale).
La seconda emissione, datata dal 1867 e stampata fino al 1869, comprendeva sei valori, con due versioni della stessa vignetta: medaglione centrale ovale, con una piramide sulla quale si stacca un busto della Sfinge; la composizione inquadra un obelisco (a destra) e una colonna con capitello a fiori di loto (a sinistra); le diciture sono in caratteri arabi. Queste vignette vennero sovente riprese e modificate nel corso degli anni successivi. Così, dal 1872, la Sfinge venne scentrata e ornata con una dicitura in italiano; "Poste khedivie egiziane". Quest'ultima versione su sette valori, venne ristampata nello stesso anno dalla stamperia governativa di Bulaq, non più in calcografia, ma in tipografia, su carta spessa e opaca; fu poi ripresa nel 1874-75 su carta alquanto più sottile.
Una nuova serie di otto valori, emessa dal 1879 al 1880 con la legenda "Poste egiziane" in lingua francese sulla parte superiore di ogni francobollo e in caratteri arabi sulla parte inferiore, fu molto più curata. La Sfinge, nel medaglione, fu ridotta in modo da essere più proporzionata nel confronti della piramide, e il quadro venne diversificato secondo i valori. Nel 1888, l'ultima emissione del regno di Khedivé, dello stesso tipo delle precedenti, ebbe come sola novità un'inversione tra le due legende francese e araba.
Nel 1914 il sultanato di Husayn Kamal iniziò con la prima e bellissima serie di dieci valori nel segno dei grandi centri culturali dell'Egitto: feluche solcanti il Nilo, piramidi di El Giza, colosso di Mennone, templi di Karnak e di Abu Simbel, cittadella del Cairo, diga di Assuan, palazzo Ras el-Tin ad Alessandria, ritratto della regina Cleopatra con i tratti della dea Iside, costituiscono una spettacolare sintesi della cultura egizia attraverso i secoli. Questi francobollo, stampati su carta filigranata con mezzaluna, hanno la particolarità di recare diciture in lingua inglese, a fianco di iscrizioni arabe. Annunciano l'egemonia dell'Inghilterra, che l'anno successivo avrebbe posto l'Egitto sotto il suo protettorato: protettorato che, in ambito filatelico, si segnala in modo particolare per l'emissione, effettuata dal 1920 al 1922, di una serie di quattordici valori correnti raffiguranti la statua del faraone Ramesse II.
Quando il protettorato britannico ebbe fine (1922) e l'Egitto divenne uno stato sovrano, i francobolli che erano stati emessi nel 1914 e 1920 furono regolarmente soprastampati con una corona sottolineata dall'iscrizione "Regno d'Egitto, 15 marzo 1922" in carattere arabo. Nel 1923 si procedeva intanto all'emissione della prima effige della nuova collezione egiziana, quella di re Fuad I, su una serie di dodici valori.
Nel 1925 vennero messi in circolazione tre grandi francobolli per il Congresso internazionale di geografia organizzato al Cairo: raffiguravano il dio Thoth, nell'atto di scrivere il nome del re Fuad in gerglifici.
Questa curiosa vignetta sembra aver segnato l'inizio di una nuova era nella filatelia, caratterizzata dalla varietà di emissioni con una grande libertà nella scelta dei soggetti: i fiori del cotone egiziano, il più fine del mondo, che per lungo tempo avrebbe alimentato le filature di Manchester (1927); foto del giovane principe Faruk per il suo nono compleanno (1929); firma del trattato anglo-egiziano; un occhio per il congresso di oftalmologia (1937); nazionalizzazione della Compagnia del Canale di Suez nel 1956, ecc.
Un buon numero di vignette illustrano la bella e ricca collezione della Repubblica Araba Unita istituita nel 1958: esiste dunque insieme di immagini che accumunano il volto passato, presente e futuro dell'Egitto, indubbiamente uno dei Paesi più affascinanti al mondo.